Campania rosso IGT Totò Rosso Partenopeo 2018, Cantina Sanpaolo Claudio Quarta vignaiolo
Autoctoni campani in omaggio al grande Principe della risata
Di Claudio Quarta e della sua storia personale e professionale abbiamo già avuto modo di accennare nella descrizione del fresco e salino Amure, un vino energico da Fiano e Manzoni bianco coltivati nell’azienda pugliese Tenuta Eméra.
Incuriositi dalla sua idea di riunire sotto il medesimo ombrello cantine di diversi territori italiani abbiamo ora voluto saperne di più di un progetto sviluppato da sua figlia, Alessandra Quarta, nella loro Cantina Sanpaolo in Irpinia e precisamente a Torrioni (AV).
Alessandra è stata infatti particolarmente colpita dalla malinconica e profonda poetica che Totò, il grande attore, ha saputo esprimere ne “‘A Livella”, tanto da voler rendere omaggio alla sua emblematica figura di partenopeo verace.
Ecco allora che in accordo con la famiglia De Curtis ha preso piede il progetto di rappresentare l’acume e la vivacità dell’arte di Totò dedicandogli due vini, prodotti con alcuni dei vitigni autoctoni campani più rappresentativi come Fiano e Greco nel Campania bianco IGP “Totò Bianco Partenopeo”, ma anche con alcuni meno conosciuti e non per questo meno identitari come Casavecchia e Piedirosso nel Campania rosso IGP “Totò Rosso Partenopeo”.
Tra quest’ultimi due vitigni, infatti, il Casavecchia, diffuso soprattutto in provincia di Caserta si identifica nettamente nel territorio di appartenenza a ridosso della valle del medio corso del fiume Volturno e difficilmente trova adattamento in altri areali. Suggestiva è poi la storia delle origini genetiche tuttora poco conosciute del vitigno mentre nella tradizione la sua scoperta è fatta risalire al ritrovamento di una pianta sopravvissuta alle epidemie di oidio e fillossera dell’Ottocento abbarbicata a una “casa vecchia”.
Il Piedirosso, invece, descritto già da Plinio il Vecchio, è coltivato principalmente nella provincia di Napoli ma trova diffusione anche nel resto della regione e nelle limitrofe Lazio e Puglia. Il rachide della pianta, ricordando il rosso scuro tipico delle zampe dei colombi, sembra inoltre aver dato origine al nome in uso nella tradizione partenopea di Per’e Palummo.
Proprio questi due vitigni, quindi, coltivati su suoli alluvionali nella zona di Pastorano a Caserta in pieno areale delle Terre del Volturno IGT (ma vinificati a Torrioni) sono stati assemblati, per il 70% il primo e il 30% del secondo, nel Campania rosso IGT “Totò Rosso Partenopeo” 2018 scelto per il nostro assaggio.
Immediatamente il sorso si è rivelato fresco e saporito, una bevuta piacevolissima che il tannino, giustamente misurato, ha reso protagonista, mentre i sentori olfattivi hanno regalato ben percettibili aromi di frutti rossi croccanti ma maturi insieme a note di erbe aromatiche mediterranee, leggermente speziate.
Ci è sembrato un vino schietto ma non banale, anzi decisamente intrigante e invitante con la sua persistenza che chiama alla bevuta in accompagnamento al cibo. Abbiniamolo quindi a gnocchi alla sorrentina, cannelloni con ragù o, perché no, a una ricca pizza napoletana farcita con mozzarella di bufala campana.
Campania rosso IGT Totò Rosso Partenopeo 2018, Cantina Sanpaolo Claudio Quarta vignaiolo
Vino
Totò Rosso Partenopeo
Cantina
Cantina Sanpaolo Claudio Quarta vignaiolo
Annata
2018
Denominazione
Campania IGT
Vitigno
Casavecchia, Pallagrello nero
Tipologia
Rosso
Località
Italia
Tenore Alcolico
13.5
Abbinamento
A tutto pasto
Caratteristiche
Food, please!
Capacità di Invecchiamento
Pronto da bere
Occasioni
Serata tra amici
Fascia prezzo
10€ - 20€
Data degustazione
settembre
2022
Note