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Immagine del redattoreGiovanni Tronchin

Vigna e patrimonio storico: gli scavi archeologici di Negrar di Valpolicella

Riportati alla luce i mosaici di un'antica villa romana tra i vigneti della Valpolicella.

Stanno giungendo a termine, dopo un lungo e accurato intervento, gli scavi archeologici per riportare alla luce sotto le vigne della Valpolicella i resti di "Villa Romana delle Cortesele".


Ci troviamo nel Comune di Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona, e stiamo parlando di un ambizioso e interessante progetto che ha visto, a livello di sostegno, un virtuoso connubio tra pubblico e privato. Proprio là dove si producono i celebri vini della zona, primo fra tutti l'Amarone, sorgeva a partire dal III-IV sec. d. C. una villa romana ricca di splendidi mosaici, decorati con preziosi materiali, come il pregiato marmo veronese.


Già in passato si era tentato un primo recupero, ma l'impresa era stata abbandonata perché ritenuta praticamente impossibile. Poi, in piena pandemia è successo il miracolo.

Oggi il tesoro è stato quasi completamente svelato e si trova proprio tra i filari delle vigne e sicuramente contribuirà a portare ulteriore valore a un territorio già importante per i vini italiani.


L'obiettivo è quello di creare un originale percorso eno-culturale in grado di offrire al pubblico un'unica e immersiva esperienza per gustarsi passato e presente della Valpolicella. Perché, in effetti, qui già i Romani coltivavano la vite e l'olio e gli antichi mosaici tra i contemporanei vigneti sono una straordinaria dimostrazione di continuità.


In attesa che il sito archeologico venga ufficializzato (si parla anche di un coinvolgimento dell'Unesco), si possono comunque ammirare i ritrovamenti dalla confinante via Villa, una traversa della provinciale SP12 a Negrar (VR).


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