Dal punto di vista meteorologico il 2023 è stato caratterizzato da un andamento climatico molto altalenante e inusuale.
Il Consorzio Vini del Trentino ha diffuso i dati della vendemmia 2023 e ha descritto l'andamento climatico. L’inverno è stato secco e caldo, seguito da una primavera molto piovosa da fine aprile fino ai primi di giugno. Il mese di giugno è proseguito con bel tempo, temperature elevate, scarsa piovosità ed è stato seguito da un luglio contraddistinto da numerosi eventi temporaleschi e frequenti episodi di grandine, che hanno riguardato anche importanti aree vitate. Il mese di agosto ha registrato una piovosità vicina alla media ma temperature sopra la media, in particolare nella seconda metà del mese.
I principali pericoli per la vite sono stati la peronospora e l'oidio della vite, anche se entrambi sono risultati in generale ben controllati. Per l’oidio, in particolare, grazie anche alle operazioni manuali di sfogliatura e distensione dei grappoli.
Ad eccezione dei vigneti colpiti dalla grandine, al momento della raccolta, il livello qualitativo della produzione è risultato quindi buono sia dal punto di vista fitosanitario che del contenuto zuccherino, così come l’acidità per le uve destinate alla produzione di vini base spumante.
Le operazioni di vendemmia in Trentino sono iniziate dopo Ferragosto, con le varietà destinate alla produzione di vini base spumante. La raccolta delle uve per la produzione di vini fermi ha avuto avvio nei primi giorni di settembre con chardonnay, pinot grigio, müller thurgau e nosiola. È poi continuata con lo stacco delle uve nere, dalla seconda metà di settembre con schiava e teroldego, seguiti da lagrein, marzemino, merlot e infine dal cabernet sauvignon.
La vendemmia 2023 rappresenta per il Trentino un’annata con una produzione di uva leggermente inferiore alla media dell’ultimo decennio (- 2%).
Il raccolto delle Aziende che fanno capo al Consorzio Vini del Trentino ha infatti raggiunto i 1.146.042 quintali di uva, con una riduzione dell’8% rispetto all’annata 2022 (annata molto produttiva).
Le uve bianche, con 892.279 quintali, rappresentano il 78% della produzione trentina, mentre le uve nere, con 253.763 quintali, costituiscono il restante 22%.
Esaminando la tabella, si nota la leggera flessione della produzione, dopo l'exploit dell’anno precedente.
Questa tabella mostra invece un dato molto interessante: col passare degli anni le uve bianche, raggiungendo il 78% della produzione totale, hanno sorpassato le uve nere, confinandole a circa un quinto (22%).
Ed ecco un dato per certi versi sorprendente, ma non certo inaspettato per gli osservatori più attenti: la varietà al primo posto è il pinot grigio col 36%, mentre ben staccato e solo secondo è lo chardonnay, col 26%. Fra le uve nere è primo il teroldego con il 6,56%, seguito dal merlot con il 4,88%.
Da rilevare, infine, che anche nel 2023 è proseguito l’iter per la certificazione prevista dal Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata (SQNPI), avviato nel 2016.
Con il coordinamento del Consorzio Vini del Trentino e la collaborazione di Enti quali la P.A.T., la Fondazione E. Mach e l’Istituto Superiore di Sanità, 5.412 cantine trentine hanno seguito questo impegnativo percorso, che testimonia il cammino virtuoso intrapreso dal Consorzio per una viticoltura attenta alla sostenibilità ambientale, alla salubrità del prodotto e alla sicurezza del consumatore.
Tale iniziativa rappresenta ad oggi l’unica esperienza nazionale ad aver portato alla certificazione SQNPI un così elevato numero di produttori, coordinati da un’unica entità consortile.
Comments