Nonostante le tante incognite, in molte parti d’Italia le piogge cadute verso a fine agosto hanno favorevolmente risolto l’annata che, alla fine, si è rivelata meglio delle previsioni.
A due mesi circa dalla vendemmia, quasi dappertutto anticipata per il clima e con l'autunno che tarda ad arrivare realmente, i vini hanno quasi tutti terminato la fermentazione alcolica e possono essere assaggiati. Si tratta di vini ancora estremamente giovani di cui solo gli esperti riescono a capirne la qualità potenziale. Già avevamo avuto qualche anticipazione e alcuni segnali positivi.
Ecco altri commenti da varie zone d’Italia
Alto Adige
“Siamo molto soddisfatti per l’oggettiva qualità delle uve portate in cantina, soprattutto se pensiamo all’incertezza del clima, che è stato particolarmente caldo e siccitoso in quest’annata” spiega Andrea Moser, enologo di Erste+Neue. “Chardonnay e Sauvignon Blanc sono le due varietà che più sono riuscite a raggiungere una maturità davvero sorprendente, che si tradurrà poi in aromi molto coinvolgenti nel bicchiere. Fattori che si sommano alla presenza di pH bassi e acidità insperate”. Per la cantina di Caldaro questa è stata anche la prima vendemmia totalmente biologica per i vini della linea Puntay.
Maremma
“Le aspettative sono alte”, spiega Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana “perché, nonostante la difficile gestione di una situazione climatica eccezionale, i vitivinicoltori hanno dimostrato competenza e professionalità all’altezza della situazione, arrivando alla raccolta, anticipata di circa 10 giorni, con uve sane e con un buon equilibrio chimico e organolettico”. Vi sarà comunque un calo a livello quantitativo che può essere stimato attorno al 10%.
Lamberto Frescobaldi, Presidente di Marchesi Frescobaldi, conferma come nel Chianti Rufina i Sangiovese e i Cabernet hanno ben fruito delle salutari piogge di agosto e delle ottime escursioni termiche tipiche di questo microclima. Alla vendemmia gli acini erano piccoli e concentrati, dando mosti con colore intenso e profumi fruttati. A Montalcino, senza dubbio, una vendemmia a 5 stelle con vini potenti e ricchi di tannini; il lungo affinamento in legno sarà il giusto percorso per una lenta maturazione. Le quantità di Brunello 2022 saranno limitate.
Trentino
“Quest’anno la vendemmia è stata anticipata in Trentino come nel resto dell’Italia, da dopo Ferragosto a fine settembre, perché è arrivata al termine di un’annata agraria con scarse precipitazioni e di conseguenza pochi problemi di sanità” spiega Pietro Patton, presidente del Consorzio Vini del Trentino. “Siamo soddisfatti specialmente per i vini rossi, che hanno giovato del caldo estivo e delle piogge settembrine ad inizio del mese. Anche le basi spumante si sono dimostrate di ottima qualità e l’accelerazione della vendemmia ha consentito di mantenere bene l’acidità”. Le quantità sono superiori alla media storica (tra il +5% e il +10%).
Scansano
“Le alte temperature del periodo estivo che hanno interessato anche il nostro territorio – spiega Alessio Durazzi, direttore del Consorzio del Morellino di Scansano – sono state mitigate dalle piogge di fine agosto e inizio settembre che hanno permesso alle piante di riprendere vigoria e concludere la piena maturazione dei grappoli in maniera ottimale. Le buone escursioni termiche tra il giorno e la notte hanno consentito un buon accumulo di polifenoli con lo sviluppo di un profilo aromatico che si delinea interessante”. Uve perfettamente sane, tenore zuccherino più elevato rispetto alla media degli ultimi anni e buona acidità. L’ottimo rapporto polpa/buccia fa presagire nei vini un colore dalla trama fitta e interessante e lo sviluppo di un corredo aromatico intenso.
Il Presidente della cantina cooperativa Terre d’Oltrepò Enrico Bardone inquadra l’annata dalle tinte chiaro/scure “L’evidente diminuzione di quantità raccolta è dovuta essenzialmente al problema climatico che ha messo a dura prova i terreni dei nostri viticoltori che hanno dovuto fare i conti con un periodo meteorologico particolarmente drammatico causato dalla siccità. A questo fenomeno si è aggiunta, in alcune aree, anche la grandine che, in vista della vendemmia, ha distrutto interi vigneti. Il Pinot Nero ed il Moscato sono i vitigni che hanno subito maggiormente il taglio delle quantità. L’altra faccia della medaglia di questa situazione generalizzata su tutto il territorio è la buona qualità delle uve conferite che ci permetterà di lavorare in cantina con la consapevolezza di avere una materia prima per un buon prodotto finale”.
Etna
Paolo Caciorgna, dell’omonima azienda, spiega come “Nel versante nord del vulcano le condizioni meteo non sono state difficili come nel resto della regione. E le escursioni termiche che si registrano normalmente anche d’estate hanno permesso al Nerello Mascalese di arrivare a maturazione gradualmente. L’Etna resta un po’ un mondo a sé, dove le precipitazioni piovose sono distribuite nelle stagioni abituali, dove le escursioni termiche sono di sollievo per la pianta e dove vitigni con un ciclo vegetativo più lungo come Nerello e Carricante garantiscono una costante qualità intesa anche come equilibrio dei vini" .
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