Soave conquista il titolo assegnato dal programma televisivo Kilimangiaro di Rai3, condotto da Camilla Raznovich.
Soave, comune ad est di Verona con poco più di 7000 abitanti, selezionato a rappresentare il Veneto accanto ad altri 20 borghi italiani, oltre ad essersi aggiudicato il podio è risultato anche primo borgo della regione Veneto ad essere premiato da quando è stato lanciato il format tv nel 2014.
“Siamo orgogliosi di questo risultato: Soave infatti è il nome del nostro bellissimo borgo, ma è anche il nome del nostro vino bianco, tra i più conosciuti al mondo – sottolinea Sandro Gini, presidente del Consorzio di Tutela del Soave - . Quello ottenuto su Rai 3, nel programma Kilimangiaro, è un riconoscimento che va a questa terra nella sua interezza, fatta di storia, di linee paesaggistiche inconfondibili e di vigneti di garganega che ricoprono da secoli queste colline, ad est di Verona, come tessere di un prezioso mosaico”.
È certamente un premio importante quello ottenuto nel corso della popolare trasmissione Rai che si colloca sulla scia di altri precedenti riconoscimenti. Soave infatti è stato il primo comprensorio produttivo italiano a fare il suo ingresso nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse storico a cui è poi seguito il riconoscimento del GIAHS-FAO (Sistemi di patrimonio agricolo di importanza mondiale, Globally important agricutural heritage system), dedicato a quelle zone agricole nel mondo che promuovono un’agricoltura sostenibile, lontana dai processi industriali, e che conserva uno stretto legame tra paesaggio, prodotti locali, comunità rurali associate. “Siamo felicissimi di questo risultato – evidenzia Gaetano Tebaldi, Sindaco del Comune di Soave - che è il frutto di un importante lavoro di squadra: a vincere è infatti stato il sistema Verona/Veneto. Si tratta di un riconoscimento che è direttamente collegato al mondo del vino poiché proprio il vino Soave è stato il protagonista indiscusso della scena. E mi piace cullare l’idea che nel borgo più bello d’Italia si produca il miglior vino d’Italia. Tocca a noi tutti adesso, dal mondo del commercio al turismo, al vino, fare tesoro di questo riconoscimento e metterlo a frutto”.
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