Sabato 26 ottobre è stata ufficialmente riaperta al pubblico la Pieve di Spaltenna a Gaiole in Chianti (SI).
Il gioiello architettonico romanico risalente alla fine del X secolo, è situato nel cuore del Chianti Classico, all’interno della proprietà di Castello di Meleto. La cerimonia di riapertura ha segnato il completamento di un importante intervento di restauro che ha interessato principalmente il rifacimento della copertura lignea della struttura, rendendo nuovamente agibile questo prezioso edificio storico.
lavori, promossi dall’Azienda e finanziati attraverso fondi del P.N.R.R., hanno permesso di salvaguardare e valorizzare un patrimonio culturale e religioso di inestimabile valore per il territorio.
Francesco Montalbano, Direttore Generale di Castello di Meleto, ha dichiarato: "Siamo orgogliosi di restituire alla comunità e ai visitatori questo straordinario esempio di architettura romanica. Il restauro della Pieve di Spaltenna non è solo un atto di conservazione del patrimonio storico, ma rappresenta il nostro impegno nel preservare e promuovere l'identità culturale del Chianti Classico. Questa riapertura simboleggia un ponte tra il nostro passato millenario e un futuro sostenibile, in linea con la filosofia di Castello di Meleto."
L'intervento di restauro, eseguito nel pieno rispetto delle caratteristiche originali dell'edificio, ha permesso di consolidare la struttura e di risolvere le problematiche che ne minacciavano l'integrità. La Pieve, ora restituita al suo antico splendore, si prepara ad accogliere nuovamente fedeli e appassionati d'arte, offrendo un'esperienza unica di spiritualità e bellezza nel contesto mozzafiato delle colline del Chianti Classico. La riapertura della Pieve di Spaltenna rappresenta un momento significativo per la comunità locale e per tutti gli amanti dell’arte e della storia, sottolineando l'importanza della conservazione del patrimonio culturale come volano per lo sviluppo sostenibile del territorio.
La chiesa ospita da centinaia di anni un Crocifisso, a cui gli abitanti del territorio sono molto devoti. Si racconta, infatti, che la collina di Spaltenna fosse un tempo un folto bosco di lecci tanto da essere definito “buio e macchioso più di tutti” e, quindi, nessuno voleva attraversarlo. Ma una pastorella, devota alla Madonna, portava le sue pecore proprio in quella macchia e nello stesso tempo filava i “pennecchi” di lana che i genitori le affidavano. Una sera al momento di radunare le pecore la pastorella si accorse che ne mancava una. La cercò molto, girando per il bosco, e alla fine la vide immobile. La chiamò più volte, ma la pecora non si mosse. Allora la pastorella prese un sasso e lo lanciò verso la pecora. Ma il sasso cadde al suolo vicino a lei e in quel punto si levò un lamento. Si avvicinò e vide disteso il Signore Crocifisso. E lei, piangendo disperata, pur senza peccato, domandò pietà, misericordia e perdono per avergli tirato la sassata. Il mattino seguente tutto il popolo si diresse in processione nel luogo del miracolo. L’immagine sacra fu portata in chiesa e divenne oggetto di devozione, in particolare la seconda domenica di maggio.
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