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Picech: le vigne del Ribel

Immagine del redattore: Anna TorboliAnna Torboli

Quando la macerazione non è una moda.


Qualora vi venisse voglia di esplorare il Collio Friulano vi consiglieremmo sicuramene un salto nella tana del Riccio. Siamo sulla collina di Pradis a Cormons dove dal 1920 risiede la famiglia Picech, ma è nel 1963 che Egidio “Il Ribel” e la moglie Jelka con orgoglio, fatica e coraggio decisero di mettere in gioco tutto acquistando 5 ettari di vigneto, diventando così i proprietari di quella terra che fino a quel momento avevano coltivato in mezzadria e cominciando a produrre il loro vino.

E ancora oggi nei vini prodotti dal figlio Roberto “il riccio”, che dal 1989 ha preso in mano la conduzione dell’azienda, ritroviamo questa storia, fatta di sacrifici e di sudore, ma anche di una vena di dolcezza che si svela conoscendo la moglie Alessia e i figli Athena e Ruben che insieme alla nonna Jelka hanno sicuramente ispirato Roberto nelle sue “opere” enologiche, tanto che le bottiglie più importanti portano i loro nomi.

Ma il vino si fa in cantina e su questo la famiglia Picech non ha mai smesso di investire, realizzando una nuova cantina interrata a sezione circolare, posta su due livelli essenziali per la “svinatura” e dove legno, cemento e acciaio convivono. Una piccola perla da scoprire.

La cantina però non è che il completamento di un lavoro che inizia nella vigna lavorata da anni in regime biologico certificato con pratiche come il sovescio, lo sfalcio e la concimazione con letame per portare in cantina uve sane e di elevata qualità, senza compromessi. Tanto che, quando come quest’anno 2024, i vigneti vengono bombardati da una grandine impietosa non si vinifica nulla piuttosto che comprare le uve.

Che Uve? Friulano naturalmente, ma anche Pinot Bianco, Malvasia e due uve rosse, Merlot e Cabernet Sauvignon con le quali una volta il nonno Egidio faceva “il Bordò”, un vino d’ispirazione francese che ora porta il nome del nipote Ruben.

Le etichette prodotte dalla cantina si dividono tra una linea classica vinificata in acciaio e caratterizzata da brevi macerazioni per esaltare al massimo la freschezza e i sentori primari dei vini bianchi e una linea riserva dove invece la macerazione avviene in legno e può protrarsi fino a un anno per poi lasciare che il vino affini in botti di cemento troncoconiche dai 3 ai 5 anni. Sono sicuramente questi i vini più rappresentativi dell’azienda, ricchi di struttura e di sapore, senza mai diventare pesanti e che si contraddistinguono per la pulizia e, al contempo, la bella concentrazione di aromi e profumi.

Non vi abbiamo ancora convinti? Lo farà la posizione della cantina, ottimo punto di partenza per lunghe passeggiate tra boschi e vigneti che vi porteranno a scoprire altre importanti cantine nei dintorni, o forse Alessia, con i suoi racconti e le sue strabilianti colazioni, perché la cantina Picech è anche un bellissimo B&B presso il quale non possiamo che consigliarvi di soggiornare.

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