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Immagine del redattorePaolo Valente

Marchisio: una famiglia del Roero

Una realtà vitivinicola fortemente legata alla propria terra, il Roero.

photo credit: marchisiofamily.it

Quella di Marchisio è soprattutto la storia di una famiglia che fin dalla fine dell’Ottocento vive e lavora nel Roero. Una famiglia fortemente legata alla propria terra che definisce “la fortuna verde che cresce sotto i piedi”. In tutti i componenti, giovani e anziani, è fortemente radicata la volontà di voler costruire un mondo più pulito per i propri figli e per chi arriverà dopo di loro.

Sergio, padre di Fabio e Ivo che attualmente conducono l’azienda, è un coraggioso innovatore ecologo che ha sempre avuto uno sguardo verso il futuro, oltre a una vera e propria devozione per il suo territorio. Oggi sovraintende al progressivo sviluppo dell’azienda, ma è stato il primo a piantare il vitigno Arneis a Castellinaldo, il comune sede dell’azienda, e a spumantizzarlo. E ancora è stato il primo nel Roero a utilizzare le anfore per la maturazione del nebbiolo.

Siamo appunto nel Roero, l’area alla sinistra orografica del Tanaro, una zona che, geologicamente parlando, è più giovane rispetto alla contigua Langa, le sue colline sono più definite con profili più frastagliati. I terreni sono costituiti in prevalenza da marne calcaree accanto a sedime sabbioso di origine alluvionale.

L’azienda è condotta secondo i dettami dell’agricoltura biologica e biodinamica con lo scopo principale di preservare la fertilità biologica del terreno e del vigneto come ecosistema vivente. Centraline di rilevamento meteo aiutano a impostare tempestivamente i trattamenti naturali.

La cantina è scavata sul fianco della collina per mantenere naturalmente i vini alla giusta temperatura senza impatto ambientale. Negli anni Sergio ha sviluppato l’uso dell’anfora, in cantina se ne trovano tante, quale contenitore che consente di tenere i vini a una temperatura costante permettendo loro di respirare e di potersi giovare del passaggio di una giusta quantità di ossigeno.

Marchisio può contare su una ventina di ettari vitati in maggioranza ad Arneis e poi a Barbera e Nebbiolo.

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