Un progetto per vini interpreti del territorio
Prendi un ingegnere che ha lasciato il suo lavoro per diventare sommelier, aggiungi una cantina cooperativa con il suo direttore, seleziona alcune parcelle di particolare interesse e condisci il tutto con una grande passione e voglia di produrre vini di altissima qualità. Ecco fatto il progetto I Parcellari.
Ma procediamo con ordine.
Davide Canina è stato sommelier del Ristorante "Locanda Sant'Uffizio Enrico Bartolini" una Stella Michelin. La sua passione per il vino e per la ricerca lo ha portato a volersi cimentare in una nuova avventura. Produrre dei vini che fossero l’espressione più estrema e dettagliata di un territorio, anzi di una parcella, particolarmente vocata.
Nel suo percorso di ricerca incontra Agostino Malvicino, direttore della Produttori di Govone, una cantina cooperativa che raccoglie le uve di circa 200 soci che coltivano 300 ettari.
Insieme all’enologo Claudio Dacasto individuano alcune aree di interesse e all’interno di queste dei piccoli appezzamenti che per particolarità di suolo, microclima e vitigno risultano coerenti al progetto.
Nasce così il progetto “I Parcellari – un vigneto, una parcella, un vino”.
In etichetta i dettagli della parcella da cui provengono le uve e il vignaiolo che le ha accudite e coltivate lungo tutto l’anno.
Sono vini che vogliono esaltare, ancor più della qualità assoluta, il legame tra vigna e vino o meglio l’espressione di un vino attraverso il territorio.
La linea “I Parcellari” viene vinificata nella cantina di Portacomaro, di proprietà della Produttori di Govone e commercializzata attraverso una dedicata rete commerciale nel canale Ho.Re.Ca.
In considerazione della limitata estensione delle parcelle e delle basse rese, la produzione per ogni vino è forzatamente limitata; poche migliaia di bottiglie per tipologia.
Il sauvignon viene prodotto da una parcella di Portacomaro, lo chardonnay a Grazzano Badoglio mentre i rossi, il grignolino e la barbera a Cioccaro di Penango, tutti in provincia di Asti.
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