Dal 19 aprile al 22 maggio Eataly celebra la terra, il suolo, e l’insieme di metodi agricoli sostenibili e allevamenti rispettosi di animali e ambiente.
Lo fa ripartendo dall’agricoltura e raccogliendo il testimone lasciato dai progetti di rispetto promossi negli anni: da Seminiamo la biodiversità a Bee the Future dove il fil rouge è un’idea di alimentazione che trova il suo fondamento nel rispetto della materia, della salute, dell’ambiente e della biodiversità, e nell’impegno nel supportare e valorizzare le piccole realtà produttive virtuose di cui l’Italia è ricca. Durante tutto il periodo il mercato di Eataly e la ristorazione accendono i riflettori su prodotti nuovi che nei mesi a seguire potranno entrare sempre di più nelle abitudini di acquisto dei consumatori.
Dal 19 aprile fanno il loro ingresso negli Eataly i primi 50 prodotti certificati Agricoltura Simbiotica. E’ infatti attivo il processo di certificazione volontaria che fa riferimento al Disciplinare di Produzione dedicato all’Agricoltura Simbiotica a cui stanno guardando aziende agricole e allevamenti.
L’Agricoltura Simbiotica è un sistema di produzione agroalimentare che sfrutta i benefici della simbiosi fra il microbiota del suolo e i vegetali che vi crescono. Un metodo che mette al centro la rigenerazione del terreno attraverso pratiche agricole che prevedono l’utilizzo di complessi microbici, minerali zeolitici (cabasiti) insieme a humus e funghi (micorrize) per favorire la vitalità dei microorganismi del terreno (microfauna), e la sua naturale capacità di trattenere carbonio. Ristabilendo l’equilibrio dei microrganismi la pianta può ottimizzare il processo di assorbimento delle sostanze nutritive presenti nel suolo (terroir).
Il Mese della Terra è anche l’occasione per celebrare una filiera virtuosa e sostenibile che è il simbolo della macelleria di Eataly da sempre, quella della carne La Granda, consorzio che coinvolge oltre 60 famiglie di allevatori della razza Bovina Piemontese Presidio Slow Food. Il Disciplinare La Granda di etichettatura volontaria delle carni bovine, approvato recentemente dal Ministero dell’Agricoltura, considera il lavoro dell’allevatore partendo dal rispetto per la terra, riconoscendogli una equa remunerazione del prodotto in maniera stabile nel tempo, e creando un’alimentazione, nella fase di finissaggio degli animali, fatta con fieni ricchi di erbe diverse (polifiti) e mangimi vegetali senza OGM e senza soia, una coltura molto problematica dal punto di vista del cambiamento climatico. Il benessere degli animali è certificato secondo il più alto standard ClassyFarm e non vengono somministrati antibiotici e cortisonici negli ultimi 8 mesi.
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