Una varietà autoctona da sempre coltivata nella zona del Gavi, nel Piemonte sudorientale
Il Cortese è una varietà autoctona piemontese le cui tracce di coltivazione risalgono al X secolo quando la zona del Gavi era sotto il dominio dei Marchesi Obertenghi. Considerato da sempre di buona qualità dai vignaioli, è un vitigno dalla buona vigoria e produttività e con vegetazione rigogliosa.
Sebbene nel passato il Cortese venisse venduto anche come uva da tavola, oggi è utilizzato solo per la vinificazione e spesso viene lavorato in combinazione con altri vitigni. Se vinificato in purezza produce vini di colore giallo paglierino e dai sentori di fiori e frutta a pasta bianca, di mandorla con accenni minerali. In bocca la freschezza gioca un ruolo fondamentale; è un vino asciutto, dalla buona persistenza e con un finale ammandorlato.
Il Cortese è coltivato soprattutto nelle provincie di Asti e Alessandria. Ed è in quest’ultima provincia, nella zona del Gavi, che il vitigno riesce ad esprimersi ad altissimi livelli e dove è l’unico vitigno ammesso per la produzione del Gavi DOCG. Siamo nella parte sudorientale del Piemonte, in un lembo di terra incuneato verso la Liguria, undici comuni in provincia di Alessandria che hanno sempre rappresentato il percorso di comunicazione tra il mare e la Pianura Padana, un luogo dove le montagne si incontrano con il mare, o meglio, con le brezze del mare che risalgono dalla costa. Nella parte settentrionale dell’areale del Gavi, le argille rosse rendono il vino di ottimo corpo e struttura, mentre nella fascia sottostante le terre bianche di marne e arenarie di origine marina donano al Cortese maggiore equilibrio tra struttura e sapidità. Il Consorzio di Tutela del Gavi ha, da 25 anni, promosso un lavoro di miglioramento genetico e sanitario del vitigno per individuare i cloni migliori al fine di incrementare la qualità e contenere la produzione.
Il Cortese è anche coltivato nella provincia di Cuneo e in Oltrepò Pavese.
Comentarios