Conosciuto anche come il “vino delle caldarroste”, è il vino di Novembre, ottenuto con una speciale tecnica di vinificazione, la macerazione carbonica. Scopriamo di più.
Erroneamente si tende ad attribuire il termine novello a qualsiasi vino della nuova vendemmia che viene venduto subito entro la fine dell’anno. Nella realtà non è così.
La legge, infatti, attribuisce la menzione “novello” a vini DOP o IGP prodotti con la tecnica della macerazione carbonica. Il vino deve poi essere immediatamente immesso sul mercato dopo la vendemmia (a partire dal 30 ottobre), e non oltre il 31 dicembre dello stesso anno. Il suo consumo deve avvenire entro massimo 6 mesi dall’imbottigliamento.
Qual è la sua origine?
L’origine avrebbe radici francesi, grazie al ricercatore Flanzy che negli anni 30 decise di conservare i grappoli di uva sotto anidride carbonica e riuscì ad ottenere involontariamente un mosto fruttato e floreale. I primi produttori furono i vignaioli della zona del Beaujolais, una zona a Sud della Borgogna, a partire dalle uve Gamay, chiamandolo Beaujolais Nouveau.
Che cos’è la macerazione carbonica?
La macerazione carbonica è una tecnica che precede la vinificazione vera e propria: i migliori grappoli di uva selezionati vengono posti in vasche di acciaio sature di anidride carbonica, dove rimangono per un periodo tra i 10-20 giorni alla temperatura di 28-30°C.
Durante questo periodo si innesca una fermentazione che trasformerà gli zuccheri nell’uva in alcol, viene stimolata poi la produzione di glicerina, sostanza che dona morbidezza al vino, avviene anche l’estrazione dei pigmenti colorati presenti nella buccia e diminuisce la quantità di acido malico riducendo l'aggressività dell'acidità.
Durante la macerazione carbonica avvengono anche numerose trasformazioni chimiche che intervengono nella formazione di sostanze aromatiche, che doneranno al vino novello il profumo fruttato di fragola e lampone.
Successivamente alla macerazione carbonica, l’uva verrà pigiata e si proseguirà con la fermentazione alcolica (2-4 giorni). Una volta completata la trasformazione del mosto in vino, viene travasato, filtrato e immesso sul mercato entro dicembre.
Che caratteristiche ha un vino “novello”?
Il vino Novello è dotato di colori vivi e intensi, con tonalità che ricordano il porpora; possiede un bouquet fruttato e vinoso molto intenso; risulta fresco ma già equilibrato, con tannino molto delicato e inadatto all’invecchiamento.
Si sposa bene con i sapori dell’autunno come i funghi o le castagne, o lo potremmo abbinare con un tagliere di salumi e formaggi.
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