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Immagine del redattoreRaffaele Cumani

Alto Adige e viticoltura eroica, i nostri assaggi della linea Aristos di Cantina Valle Isarco

I vini dell'annata 2020, firmati dall'enologo Riccardo Cotarella, tra cielo e terra.

"Aristos" in greco antico significa “il migliore”. Pensavano già in grande in Cantina Valle Isarco, la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adige che prende il nome dall’omonima valle, mentre nel 1990 imbottigliavano la prima annata della selezione dai vigneti più pregiati con rese bassissime.

Oggi, con l’uscita del millesimo 2020, Cantina Valle Isarco brinda al trentennale della prima annata con una produzione della linea Aristos di 100.000 bottiglie.

Valle Isarco, un terroir unico

La Valle Isarco è caratterizzata da una grande varietà di condizioni geologiche e terreni con una ricchezza di minerali che conferisce ai vini caratteri preciso. Ai diversi suoli corrispondono diversi tipologie d'uva a seconda delle zone. Per la grande maggioranza si producono vini bianchi: müller thurgau, kerner e riesling, sylvaner, pinot grigio, gewürztraminer, grüner veltliner, sauvignon, chardonnay e pinot bianco.

Si tratta di un territorio alpino dalle condizioni peculiari: notevole escursione termica fra giorno e notte, scarse piogge e importante quantità di ore di sole nel corso dell’anno. Tutto questo garantisce vini freschi, fruttati, ricchi di contenuto minerale e con sorprendenti percentuali di alcol, con un carattere proprio rispetto altre zone dell’Alto Adige.

Una viticoltura “eroica”

La valle Isarco è caratterizzata da vigneti terrazzati con i tradizionali muretti in pietra. I terreni sono scoscesi, spesso con pendenze importanti, e si arriva con i vigneti fino a 950 metri di altitudine. Per le difficoltà nella coltivazione della vite in luoghi come questi si parla di viticoltura eroica.

Le pendenze arrivano infatti fino al 60% e per questo le vigne sono per lo più terrazzate, per consentire a chi cura i vigneti di lavorarle nonostante l’elevata differenza di quota. La gran parte del lavoro è per forza fatto a mano. Anche l’altitudine comporta diversi rischi quali gelate in inverno e primavera e rischio di temporali forti, soprattutto d’estate.

Sostenibilità e attenzione all'ambiente

La cooperativa è composta da 130 soci, famiglie della Valle Isarco che lavorano direttamente la vigna che circonda il maso di famiglia. Un legame con il territorio tramandato di generazione in generazione che è la chiave per la preservazione del paesaggio e del luogo.

Sostenibilità economia e sociale insomma, prima che ambientale. La grande maggioranza delle viti non viene trattata con erbicidi e la quasi totalità del lavoro svolto in vigna viene eseguito, gioco forza, a mano senza alcun processo di meccanizzazione.

L’annata 2020 e la collaborazione con Riccardo Cotarella

A partire dall’annata 2020 i vini della selezione Aristos sono stati firmati dal famoso enologo Riccardo Cotarella. Esperienza internazionale a servizio di un territorio, dicevamo, dalle grandi peculiarità.

L’assaggio dell’annata ci restituisce due certezze, la valorizzazione anche di quei vitigni meno famosi in altre aree dell’Alto Adige e la reinterpretazione dei grandi classici altoatesini in chiave più “montana”.

I vini sono tutti improntati ad una verticalità che ricorda proprio quella fisica dell’ambiente in cui nascono. Vini taglienti ma dotati di un corpo importante e di un’aromaticità sempre intrigante. Vini gastronomici caratterizzati da una freschezza travolgente e da una decisa marcatura sapida.

Vini tra cielo e terra, insomma.

Ecco i nostri assaggi:

Pinot Bianco 2020 Aristos, un classico dell’Alto Adige nella sua versione “di montagna”.

Kerner 2020 Aristos, un bianco complesso tutta tipicità.

Gewurztraminer 2020 Aristos, vino inedito di assoluta piacevolezza e bevibilità.

Riesling 2020 Aristos, un altoatesino che sfida i grandi bianchi europei.

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