Le castagne sono tra i frutti più deliziosi dell’autunno. Belle da vedere, divertenti da raccogliere e soprattutto buone da mangiare. Tanti i valori nutrizionali, ecco alcune idee di ricette e gli abbinamenti con il vino.
Se l’estate è la stagione in cui raccogliamo la frutta dagli alberi, l’autunno è quella dove ci chiniamo a terra: dai preziosi frutti ipogei come i tartufi, ai funghi, alle zucche, alle olive “abbacchiate” nelle reti. E poi loro: le castagne. Complice il bel clima di questo periodo, costituiscono la meta più tradizionale delle gite autunnali, riuscendo a scollare dal divano anche i più pigri. Non servono infatti lunghi viaggi, perché i castagni sono diffusi in molte zone della penisola, dalle quote collinari fino ai 1200 metri di altitudine. Non richiedono nemmeno fatica, una vista laser, il cane a fiutarle o di essere grandi esperti: quando sono mature si staccano naturalmente dagli alberi e ce le ritroviamo letteralmente in mezzo ai piedi. Per far cadere tutti i frutti un castagno impiega circa un mese: possiamo quindi tornare più volte sugli stessi percorsi senza rischiare di restare a mani vuote.
Solo un paio di accortezze: la prima è che spesso quando cadono sono ancora avvolte nei ricci, quindi attenzione a maneggiarli. La seconda è che le castagne sono i frutti del castagno, da non confondere con i semi dell’ippocastano: più piccoli, chiari e tondeggianti, lasciamoli a terra perché non sono commestibili.
Le castagne invece non sono solo un alimento gustoso e versatile in cucina, ma si fanno apprezzare anche per le caratteristiche nutrizionali: sono molto energetiche, ricche di ferro e di acido folico, ma anche di sali minerali importanti come il fosforo, mentre sono prive di colesterolo e di glutine, per questo la farina di castagne si utilizza sempre più spesso.
Si possono quindi consumare da sole, oppure diventare protagoniste di tante preparazioni, dal salato al dolce. Una cena a tema?
Iniziamo con un apetizer, dei crostini al lardo e rosmarino guarniti con castagne spadellate al miele: un mix di tanti sapori, che richiede un vino intenso ma capace di “ripulire” la bocca, come l’Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG Pinot Nero Cruasé Roccapietra di Scuropasso.
Per antipasto proponiamo un abbinamento tanto classico quanto efficace: vellutata di zucca, castagne e pioppini. L’aromaticità del piatto ci spinge verso l’Alsace AOC Pinot Gris Tradition 2017 di Emile Beyer, che gli anni trascorsi in bottiglia rendono perfetto per equilibrio e definizione olfattiva.
Come primo, gli gnocchi di castagne con fonduta al castelmagno e cavolo nero. Restiamo su uve bianche e cerchiamo un vino di carattere, che possa darci un bel mix tra morbidezza e sapidità; le troviamo nell’Alto Adige DOC Löwengang Chardonnay 2014 di Alois Lageder, maturato in legno e sapientemente dimenticato in cantina per qualche anno.
Per secondo, un pollo arrosto, ripieno con castagne e salsiccia e accompagnato da una salsa di castagne al passito. Vogliamo restare sulle uve bianche, ma ci spostiamo su un vitigno PIWI, un souvignier gris lievemente macerato, l’Amber 2021 di Pietramatta: una tridimensionale pienezza dei sensi, fresco di medaglia d’oro al PIWI International Wine Challenge.
Per dolce, una deliziosa tartelletta castagne, cioccolato e cassis, che ben dialoga con un i sentori di amarena e la moderata dolcezza del Recioto della Valpolicella DOCG Classico Francesca Finato Spinosa 2015 di Villa Spinosa.
E come rinunciare alle caldarroste, preparate nel forno o sulla brace, per concludere tra chiacchiere e divano? Nel calice, dall’Oltrepò Pavese, un Loghetto 2019 dei Fratelli Agnes, vino iconico di una vigna centenaria, a prevalenza croatina: ricco, materico, ampio e sontuoso, una coccola irrinunciabile per una serata autunnale.
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